Cosa sono le costellazioni familiari?
Sono anni che rispondo a questa domanda, e sono anni che qualunque risposta io riesca a dare, la sento sempre inadeguata.
Si, perché le costellazioni familiari per essere davvero comprese, devono essere attraversate, vissute, sentite.
Attraverso le costellazioni familiari è possibile esplorare temi della propria vita e comprendere quanto ciò che noi viviamo sia connesso con storie, destini e memorie di chi ci ha preceduto.
Il primo grande dono che le costellazioni familiari fanno a chi le accoglie, è di restituire un senso di famiglia molto più ampio della ristretta visione e percezione che ciascuno di noi è abituato ad avere. Tutti noi siamo abituati a considerare “famiglia” i genitori, i nonni, magari qualcuno arriva ad includere anche i bisnonni, ma poi ci fermiamo. Perché non conoscendo nomi, volti, storie, destini di chi è venuto prima di loro, non sentiamo di avere alcuna connessione, alcun legame con questi sconosciuti.
Eppure…
Bert Hellinger, il padre delle costellazioni familiari, fu il primo ad intuire la famiglia come un unico grande sistema, all’interno del quale ciascuno ha un proprio ruolo, un proprio posto, entrambi funzionali all’intero sistema. Il rispetto di questi “Ordini” da parte di ciascuno, determina l’equilibrio del sistema. La loro violazione, al contrario, genera disfunzionalità non solo nella vita del singolo, ma in tutto il sistema.
E non solo. Perché la disfunzionalità rimarrà cristallizzata nel sistema come “memoria”, e proietterà i suoi effetti anche sulle generazioni successive.
Questo concetto, sicuramente non semplice da accogliere per molti, oggi gode del sostegno e del riscontro della scienza. Da tempo, infatti, le neuroscienze hanno dimostrato che le memorie dei traumi si trasmettono di generazione in generazione attraverso il DNA.
Ciò significa, che ciascuno di noi è portatore inconsapevole delle memorie del proprio sistema familiare, e che difficoltà, blocchi, situazioni ripetitive, che ci troviamo a affrontare nella nostra vita, in qualunque ambito, sono spesso la ripetizione inconscia dello schema disfunzionale del sistema al quale apparteniamo.
Vale la pena aggiungere brevemente che alla grande opera di sistemizzazione delle costellazioni familiari operata da Hellinger, si sono, negli anni, aggiunte altre intuizioni di altri studiosi, che hanno arricchito ancora di più questa tecnica. Una di queste è sicuramente la Psicogenealogia di Anne Ancelin Schützenberger. Si tratta di un metodo di indagine delle problematiche familiari, che ha come scopo quello di rintracciare legami nascosti nell’albero genealogico, individuando elementi di collegamento tra generazioni diverse (v. libro La sindrome degli antenati).
In conclusione, il lavoro delle costellazioni familiari consente alla persona di esplorare tematiche della propria vita e di comprenderne la connessione con il sistema familiare di appartenenza. Per farlo, non è necessario essere a conoscenza della storia o di vicende specifiche della propria famiglia. Sarà proprio la sessione di costellazioni a “raccontare” la storia cui si è legati, portando alla luce, ma soprattutto sciogliendo, quel nodo che si è trasmesso di generazione in generazione, determinando dinamiche autolimitanti o autosabotanti.
Avvertenze:
– una seduta di costellazioni familiari non è di natura sanitaria e/o terapeutica;
– gli incontri con un costellatore familiare si configurano in un rapporto di consulenza finalizzato alla promozione del benessere e allo sviluppo personale;
– durante gli incontri di Costellazioni Familiari non vengono effettuate indagini, diagnosi e cure mediche e/o psicologiche e tali incontri non hanno finalità terapeutiche;
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